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Brinzio, la Cappelletta dei ciclisti

La Cappelletta del Brinzio, sulla strada del Sasso Marèe
Franco TardonatoLE MADONNINE DEL CAMPO DEI FIORI
Tappa a Brinzio: la Cappelletta dei ciclisti
di Sara Tardonato
Pala d’altare, dipinto originale di Franco Tardonato che si trova nella chiesa di Rancio Valcuvia

La scultrice varesina, figlia e nipote d’arte, racconta come nacque il celebre olio su tela di papà Franco

 

Sara Tardonato

Le strade della memoria e del ricordo si intrecciano in un fugace incontro e si concretizzano attraverso paesaggi, suoni e profumi. L’immagine dell’Icona Mariana si scopre dopo un pellegrinare di passi, nella sinuosa strada del “Sass Marèe”. Dietro una curva si incontra la Cappelletta del Brinzio edificata affianco alla cascata, dove le acque di un torrente scivolano sotto un piccolo ponte correndo a valle. Ed è proprio lungo questo percorso, tra fitti boschi cedui, che i miei ricordi affiorano agli anni in cui la Pala d’altare, dell’attuale chiesa di Rancio Valcuvia, era condotta in processione nella ricorrenza dell’Immacolata...

Sara, Franco e Luigi, tre generazioni d'artisti al Campo dei Fiori
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Sara Tardonato, figlia e nipote d’arte, ricorda come nacque il celebre olio su tela di papà Franco. Tre generazioni d’artisti al Campo dei Fiori
Le strade della memoria e del ricordo si intrecciano in un fugace incontro e si concretizzano attraverso paesaggi, suoni e profumi. L’immagine dell’Icona Mariana si scopre dopo un pellegrinare di passi, nella sinuosa strada del “Sass Marèe”. Dietro una curva si incontra la Cappelletta del Brinzio edificata affianco alla cascata, dove le acque di un torrente scivolano sotto un piccolo ponte correndo a valle. Ed è proprio lungo questo percorso, tra fitti boschi cedui, che i miei ricordi affiorano agli anni in cui la Pala d’altare, dell’attuale chiesa di Rancio Valcuvia, era condotta in processione nella ricorrenza dell’Immacolata.
Alle 21 di quella sera, il percorso veniva illuminato a giorno da agili fiamme di fiaccole che accompagnavano la lenta e partecipata processione dell’Addolorata: sintesi di un ricordo che percorre i quarantasei anni della storia della Madonnina del Brinzio, divenuta poi patrona dei ciclisti.
Nell’anno 1963 il quotidiano La Prealpina, attraverso il giornalista Rocco Fanzini, era impegnato a cercare un artista che rifacesse l’affresco dell’edicola, irrimediabilmente compromesso, e proprio nel progetto di Franco Tardonato trovò la risposta. L’opera pittorica, di forma centinata, fu realizzata ad olio su tela e rappresenta Maria Addolorata al centro, sostenuta da due figure femminili velate ai lati.

Per la consacrazione dell’opera, fissata il 27 maggio 1963, furono coinvolti tutti gli abitanti della “Valzerera”, località dove sorge la Cappelletta votiva. Ma chi più di tutti si prodigò, fu don Ermanno Castiglioni, giovane parroco, nonché convinto e appassionato sportivo che, intuito il potenziale connubio tra fede, sport e natura, mantenne per anni viva questa sentita tradizione.

La realizzazione della copertina Pedalando negli anni, 1963- 1997 di Sergio Gianoli, fu per me l’occasione di ripristinare quelle emozioni vissute in passato attraverso l’opera “La Madonnina del Brinzio” dove i ciclisti in corsa, insieme agli spettatori e alla vigorosa natura, accerchiano la Cappelletta divenendone corona e cornice.
Oggi, con un ponte virtuale a cavallo del tempo, lo sport, la natura e l’arte sono i protagonisti di tre tappe a distanza fra le generazioni della famiglia Tardonato: da mio nonno Luigi (1912 - 1984) autore della scultura fittile della Madonna del Parco del Campo dei Fiori; a mio padre Franco (1938 - 1984) pittore della Madonna del Brinzio, fino al mio dipinto, consegnato nel 2004 a Michael Rogers, campione del mondo 2003 su pista, raffigurante l’immagine sacra delle tre Marie e la faticosa salita dei corridori verso il traguardo e la vittoria.
Sara Tardonato
www.saratardonato.com
Madonne, paesaggi e sensuali figure femminili
La Madonnina dei ciclisti al passo del Brinzio sulla strada del Sass Marèe, teatro d’infinite imprese di scalatori e passisti al Giro d’Italia, è forse la sua opera più popolare: fu realizzata nel 1963 e l’originale si trova oggi nella chiesa di Rancio Valcuvia, nella pala d’altare. Celebri di questo autore sono anche i paesaggi e le sensuali, poetiche figure femminili.
Franco Tardonato nacque a Varese nel 1938 e debuttò nel 1961 nella sua città con una personale alla Galleria Teatro Impero cui seguirono, a partire dal 1971, premi e mostre personali e collettive in tutta Italia.
Medaglia d’oro alla V, VI e VII Mostra Nazionale di Grafica, di nuovo premiato dalla presidenza della Camera dei Deputati per l’impegno artistico, Tardonato si aggiudicò nel 1975 il Premio Marc'Aurelio di Roma.
Sue opere sono esposte alla Galleria Nazionale di Grafica di Napoli e nelle pinacoteche di Bruxelles, Zurigo, Lugano e St. Moritz.
Morì a Varese nel 1984 e mostre postume gli furono dedicate dalla Galleria La Giostra di Asti in quello stesso anno, dalla Galleria Prevosti nel 1995 e dal Chiostro di Voltorre nel 1997. Dal 1994 è intitolato alla sua memoria il premio d'arte Omaggio a Tardonato per la creatività artistica giovanile, ideato dalla figlia Sara e dalla moglie Dina.
Sergio Redaelli

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